Il momento per fare il carico di vitamina D sicuramente è la bella stagione, ecco come fare scorta e come migliorare la propria salute.
Possibile assimilare vitamina D da alcuni alimenti (e si parla di ergocalciferolo) e soprattutto dall’esposizione al sole (in questo caso colecalciferolo). Ma perché si parla tanto di questo essenziale e a cosa serve nello specifico? La D p una vitamina essenziale per il nostro organismo, significa che una deficienza o un’assenza può comportare disturbi gravi al nostro organismo.

Essa regola la metabolizzazione del calcio ed è pertanto utile nella calcificazione delle ossa. La vitamina D non è presente in molti alimenti, tra cui alcuni pesci, latte, uova e verdure verdi, ma non si tratta di quantità elevate. A fare eccezione l’olio di fegato di merluzzo. Essa si accumula perlopiù grazie ai raggi solari. In media, il fabbisogno di vitamina D si aggira intorno alle 400 unità al giorno. Una carenza di vitamina D può portare a deformazioni e problemi alle ossa.
Anche i denti possono subire danni con il verificarsi non sporadico di carie e fratture. Anche il modo di vestirsi può incidere sull’assimilazione per via endogena della vitamina D, ad esempio coprirsi troppo rende quasi impossibile i raggi di colpire il nostro corpo. Va da sé che passare troppe ore chiusi in casa può creare un deficit di vitamina D. Abuso di alcool e tabagismo possono influire, poi, negativamente sull’assimilazione.
I danni del sole: attenzione a non abusare dell’esposizione solare, niente scuse per la tintarella
Ok, per poter far salire i valori della vitamina D bisogna esporsi al sole. Ma i raggi UV e UVA possono concorrere all’insorgenza di nei, macchie cutanee, rughe e quindi invecchiamento nonché tumori, come il melanoma.

Cosa è giusto fare allora? Secondo la fondazione Umberto Veronesi basterebbero 40 minuti al giorno di esposizione, non di più, ai fini dell’assimilazione della vitamina D. Questo servirebbe per fare scorta utile per l’inverno.
Vanno bene anche soli 10 minuti d’estate e ben 1 ora in inverno di esposizione. Il fattore fondamentale e non trascurabile è che esporsi al sole deve essere fatto con criterio, senza provocare danni permanenti alla pelle. D’obbligo la crema solare, onde evitare macchie, invecchiamento e tumori.
Gli esperti, infatti, concordano che i danni del sole possono essere di gran lunga superiori ad una carenza di vitamina D che può essere risolta anche con integratori. Il sole rimane la prima cura, ma bisogna tener conto anche del proprio fototipo, con pelle particolarmente delicata, meglio ricorrere al parere medico e non al fai da te.