Contro il caldo in almeno un comune d’Italia potrebbe attivarsi una procedura per avere aree climatizzate gratuite per accogliere la popolazione nelle ore più calde del giorno.
Il problema delle temperature insopportabili in città è un problema che colpisce tutti da nord a sud. E in parte si tratta di una situazione che non può essere alleviata rimanendo a casa. Non tutti infatti hanno le risorse economiche per dotarsi di sistemi di raffrescamento efficienti quando fa talmente tanto caldo che il ventilatore è solo un problema in più e il condizionatore è fuori budget.

Può capitare poi di trovarsi proprio fuori casa, magari lontani da casa, quando fa più caldo e non avere modo di ripararsi. Contro queste situazioni che mietono ogni estate molte vittime, c’è una proposta di legge che arriva da un Consiglio comunale che vuole aprire alcuni luoghi in maniera gratuita a chi cerca riparo dal caldo.
E si tratta, cambiando di poco prospettiva, anche di un modo per favorire il rapporto di alcune fasce di popolazione con questi luoghi perché la richiesta del Consiglio comunale non è quella di tenere aperti negozi e centri commerciali ma di dare libero accesso ai luoghi della cultura, quindi musei, gallerie d’arte e tutti quei luoghi in cui in Italia viene custodita la bellezza.
Aree climatizzate gratis per la popolazione in difficoltà, l’idea è geniale
Qualcosa che si potrebbe facilmente esportare anche in molti altri comuni italiani la proposta che arriva dal Consiglio comunale di Torino. Consiglio comunale che ha chiesto, con 27 favorevoli e una astenuto, di aprire ufficialmente tutti i luoghi pubblici di interesse culturale, così si legge nel comunicato stampa sul sito ufficiale, agli anziani e alle persone fragili quando vengono diramati gli allarmi per allerta calore.

La richiesta devo ovviamente trovare anche l’avallo del Ministero della Cultura, dato che si tratterebbe di creare degli ingressi gratuiti in luoghi che sono in buona sostanza luoghi gestiti dal Ministero. Aprendo agli anziani e alle persone fragili, quindi per esempio a chi è in una condizione di disagio sociale o non ha un reddito adeguato o non ha un’occupazione, si può avere però un duplice risultato positivo.
Infatti se da una parte questi luoghi climatizzati pensati per custodire la bellezza possono diventare delle oasi fresche e quindi aree climatizzate gratuite dall’altra c’è anche modo per far sì che quelle fasce di popolazione che per mancanza di reddito adeguato eliminano tutte le attività culturali possano invece scoprire tutto ciò che c’è nascosto nei musei e nelle gallerie. Un modello che andrebbe esportato in tutta Italia._