Questi alimenti sono forse nella tua dispensa ma sai che sono pericolosi? meglio evitare di consumarli in grandi quantità.
La globalizzazione ha permesso di provare cibi e ricette di tutto il mondo ma non in tutto il mondo e non tutti i produttori adottano gli stessi sistemi di controllo. Per questo motivo diventa molto importante che i controlli arrivino invece dagli organi statali. Ed è proprio a partire dai controlli che è emerso come esistano alcuni alimenti che rischiano di essere pericolosi.
Ma che cosa si intende per alimenti pericolosi? Si tratta di alimenti, ingredienti o prodotti pronti che provengono da aree del mondo con standard di controllo che consentono l’utilizzo di sostanze, soprattutto conservanti, che hanno effetti conclamati sulla salute e dovrebbero per questo essere evitati. Per tenersi alla larga da questi cibi e dalle sostanze che possono contenere il primo consiglio è sempre quello di leggere l’etichetta dove sono indicati tutti i dati fondamentali.
Oltre però a guardare quelle che sono le etichette è sempre bene tenersi informati e controllare se, per esempio, nel supermercato di fiducia sono stati affissi degli avvisi che riguardano i cosiddetti richiami: prodotti che sono tolti dagli scaffali e che se sono stati acquistati devono essere riportati nel punto vendita.
Alimenti pericolosi, ecco quali evitare
Come accennato prima, il problema di molti alimenti è la provenienza che, in alcuni casi, si localizza in luoghi molto lontani dai nostri confini. Ma non sempre. Perché se è vero che occorre stare molto attenti per esempio al consumo di semi di sesamo che provengono dall’India perché sono per lo più trattati con un conservante tossico, l’ossido di etilene, c’è anche da mettere nella lista quello che può succedere se si consuma carne di pollo che proviene dalla molto più vicina Polonia.
Nel corso del 2021, per esempio, sono stati segnalati 273 casi di carne proveniente dalla Polonia contaminata da salmonella. Si trovano invece aflatossine in vari prodotti che non arrivano solo dall’esotica Turchia ma anche dall’Argentina e dagli Stati Uniti. Sono stati infatti segnalati, sempre nel corso del 2021, 58 casi di fichi secchi contaminati, 49 casi di arachidi americane, 39 casi di pistacchi turchi e 29 casi di arachidi provenienti dall’Argentina. Da ultimo da segnalare 33 casi di ostriche francesi contaminate dal norovirus.
Una esposizione momentanea non ha effetti a lungo termine ma per esempio in caso di ossido di etilene, pesticidi e aflatossine c’è il rischio che un consumo prolungato non consapevole possa portare ad un accumulo di queste tossine nel corpo e in alcuni casi allo sviluppo di tumori.