Le donne accusano, nei colloqui di lavoro ci chiedono se abbiamo o vogliamo figli: vi sembra giusto?

In una società con sempre meno bambini e sempre meno lavoro, le donne alzano una polemica accesa: il problema è ai colloqui

Si parla molto spesso del calo della natalità e delle drammatiche conseguenze che questo ridotto numero di bambini potrebbe avere, a lungo termine. Al di là delle questioni evoluzionistiche legate al proseguimento della specie, parlando in termini più pratici avere meno bambini oggi significa avere meno adulti domani, quindi meno lavoratori e di conseguenza meno persone che versano le tasse allo Stato.

Attenzione durante il colloquio di lavoro
Colloquio di lavoro problematico: la denuncia delle donne – Voxnews.it

Il problema si pone quindi a livello pensionistico, ma anche sociale, culturale, sanitario ed economico. Da un lato, quindi, è forte la richiesta alle giovani famiglie di buttare il cuore al di là dell’ostacolo e di dare vita a dei bambini, scelta supportata anche mediante la promozione di diversi bonus volti proprio a sostenere i genitori in questa decisione.

Dall’altro lato, però, le donne lamentano il fatto che ai colloqui di lavoro viene chiesto se hanno intenzione di avere figli, aspetto in qualche modo determinante per l’andamento del colloquio: ecco qual è la critica. A quattro donne su dieci, in fase di colloquio di lavoro, capita di parlare della volontà o meno di aspettare un bambino nel prossimo futuro.

Le donne, i colloqui di lavoro e la maternità: così non va bene

Di fatto, però, è bene sottolineare che una domanda di questo tipo è illegale, così come richiedere spiegazioni in merito ai “vuoti di carriera”, cioè quei periodi composti da diversi mesi o diversi anni nei quali non si ha lavorato o non si hanno svolto attività riferibili sul curriculum, come quella di cura in famiglia.

Colloqui problematici per tante donne
Ecco le domande scomode fatte alle donne quando fanno un colloquio – Voxnews.it

Secondo un sondaggio condotto da People Management, che ha analizzato oltre 2000 donne manager, quattro donne su dieci durante i colloqui ricevono domande sulla propria vita privata, mentre per le donne che non ricoprono ruoli di questo tipo la percentuale scende. Di fatto, quindi, la maternità limita la carriera delle donne e ben due terzi delle mamme che lavorano, dopo la nascita dei bambini, hanno dovuto dire addio alla carriera professionale.

Ciò che si potrebbe fare, a livello di società, è quello di migliorare ed ampliare i servizi per l’infanzia come gli asili nidi, creandone anche di aziendali laddove i propri dipendenti non riescano ad entrare nelle liste di quelli comunali.

Secondo il Codice delle Pari Opportunità, infine, un datore di lavoro commette un illecito quando chiede a un candidato se abbia intenzione o meno di avere figli: pur essendo in vigore dal 2006, però, sembra che ad oggi questo Codice venga ancora troppo poco applicato.

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