Allarme farmaci, possono portare a togliersi la vita: li usano tantissimi italiani

Ci sono alcuni farmaci che, sebbene facciano bene e risolvano le patologie per le quali sono stati creati, possono indurre a togliersi la vita. 

Quando assumiamo una terapia farmacologica, spesso non ci rendiamo conto dell’innumerevole quantità di effetti indesiderati ci esponiamo. Il foglietto illustrativo, infatti, li riporta sempre tutti con le dovute frequenze ma è raro che chi prende per la prima volta un farmaco si metta a leggerli, un po’ per noia e un po’ per non spaventarsi. Di fatto, però, alcuni farmaci possono indurre a togliersi la vita: ecco di quali si tratta.

Stai attento a questi farmaci
Non prendere questi farmaci, sono molto pericolosi (voxnews.it)

Piuttosto che essere focalizzata sulla prevenzione, la nostra è una società focalizzata sulla cura.  Di fronte a qualsiasi disturbo ci viene più facile pensare a un farmaco che lo risolva, invece che a un cambio di abitudini di vita che possa farlo indietreggiare e risolvere. Pensiamo all’ipercolesterolemia, ad esempio.

Sono moltissime le persone che prendono abitualmente la statina e sono meno quelle che invece decidono di perdere i chili in eccesso e di iniziare a fare sport, attività che hanno un impatto molto positivo sulla salute e sul colesterolo. Ecco però quali sono i farmaci che possono indurre a togliersi la vita: state molto attenti.

I farmaci che possono portare a togliersi la vita: eccoli tutti

Proprio in questi giorni, il comitato di sicurezza dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) sta studiando i dati relativi ai medicinali antagonisti del recettore del Glp-1, poiché gli sono pervenute 150 segnalazioni di possibili casi di autolesionismo e di pensiero legati al suicidio in persone che usavano medicinali a base di semaglutide e liraglutide. Si tratta di due principi attivi spesso usati per la perdita del peso e per il trattamento del diabete di tipo 2.

Stai attento a questi farmaci
Fai attenzione a queste medicine, inducono al suicidio (voxnews.it)

Gli esperti stanno quindi esaminando tali effetti avversi, messi in evidenza soprattutto dall’Agenzia islandese per i medicinali. I farmaci in questione sono Saxenda e Ozempic: la casa produttrice, la Novo Nordisk, ha affermato che alla base dei loro principi ci sta la sicurezza del paziente e che quindi prenderà in seria considerazione tutte le segnalazioni di eventi avversi.

Al momento, le autorità non hanno riscontrato alcuna associazione causale tra i pensieri autolesionisti e i due medicinali e i pensieri suicidari non rientrano tra gli effetti collaterali elencati nei rispettivi foglietti illustrativi. Chi ha avuto questi effetti, però, continua ad essere monitorato e l’indagine EMA è in corso: vi terremo aggiornati.

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