Alzheimer verso la sconfitta? Un nuovo farmaco promette di bloccare la malattia: una speranza immensa per tutti

Un nuovo farmaco promette di aiutare a contrastare l’Alzheimer, i risultati di alcuni studi sono incoraggianti. 

E proprio quella che comunemente viene chiamata demenza, che non è altro che un altro modo per definire l’Alzheimer, potrebbe aver trovato finalmente qualcosa in grado di non solo ostacolarne il processo ma anche di riportare le lancette del cervello indietro di anni.

Si parla di un farmaco contro l'Alzheimer
Un farmaco potrebbe porre fine all’Alzheimer – Voxnews.it

Si tratta del secondo annuncio nel giro di un paio d’anni con al centro farmaci che mostrano di essere in grado di andare ad intaccare in maniera attiva con quella che è la principale causa della malattia definita malattia di Alzheimer: l’accumulo di proteina amiloide intorno alle cellule nervose del cervello.

Riuscire a contrastare questo fenomeno significa eliminare quelle proteine maligne che uccidono letteralmente le cellule cerebrali e quindi permettere ai pazienti di riacquisire le funzioni perse. Ecco quali sono i risultati dello studio appena pubblicato e che ha al suo centro un nuovo farmaco che va ad aggiungersi a quanto già scoperto riguardo il lecanemab.

Contro l’Alzheimer il farmaco che attiva il sistema immunitario

Il modo in cui la malattia di Alzheimer si manifesta è principalmente una perdita di funzionalità cognitive. Questa perdita di funzionalità deriva dall’accumulo massiccio di una proteina che è naturalmente presente nel corpo umano: la proteina amiloide. Questa proteina però ha la tendenza a formare dei grumi intorno alle cellule nervose del cervello.

In futuro potremmo non vedere più l'Alzheimer
Forse presto ci dimenticheremo dell’Alzheimer – Voxnews.it

Il Donanemab, il nuovo farmaco che è stato testato da una società americana, rilascia anticorpi che permettono al sistema immunitario del cervello di rendersi conto della presenza di questi accumuli di proteina amiloide e di attaccarli come se fossero corpi estranei. L’interazione tra gli anticorpi rilasciati con il Donanemab e il sistema immunitario permette la distruzione di questi accumuli con un ritmo che è stato definito incoraggiante.

In media il successo di questo nuovo farmaco si attesta al 36%, misurato in termini di rallentamento del declino cognitivo, ma quello che è più interessante è che si tratta di un farmaco i cui effetti rimangono nel corpo anche a mesi di distanza dal termine del trattamento. E, come è facile immaginare, i risultati più importanti sono stati ottenuti in quei pazienti trattati a uno stadio iniziale della malattia.

Come sottolineato da alcuni esperti, tra cui il dottor Richard Oakley della Alzheimer’s Society, si tratta di un passo avanti importante perché tra non molto potremmo arrivare a considerare l’Alzheimer una malattia con cui convivere e non una condanna a un rapido decadimento, come avviene per esempio con il diabete o l’asma. Dopo l’annuncio ora dovrà arrivare l’ok all’utilizzo dalle varie agenzie del farmaco internazionali che dovranno valutare soprattutto quelli che sono gli effetti collaterali di questo trattamento.

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