Novità Reddito di cittadinanza, soldi anche nel 2024 per le famiglie: ecco in quali casi

Il Senato ha apportato importanti modifiche all’assegno di inclusione, il sussidio che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza.

Via libera del Senato al Decreto Lavoro ma con modifiche di grande impatto per i cittadini. I cambiamenti più salienti riguarderanno l’assegno di inclusione, il sussidio che, a breve, sostituirà il Reddito di cittadinanza.

Grandi cambiamenti per il reddito di cittadinanza 2023
Come cambiano le regole del reddito di cittadinanza 2023 – Voxnews.it

Il Reddito di cittadinanza a breve arriverà al capolinea. La maggior parte dei percettori smetterà di ricevere il sussidio alla fine di luglio. Altri, invece, continueranno a beneficiarne ancora per tutto il 2023. Il Governo Meloni, in campagna elettorale, aveva promesso al suo elettorato che la misura nata in casa Cinque Stelle sarebbe stata abolita.

E così è stato. Il Reddito di cittadinanza cesserà di esistere ma al suo posto subentreranno due nuove misure. Una di queste due nuove misure, l’Assegno di inclusione, è stata oggetto di parecchie modifiche da parte del Senato negli ultimi giorni.

Nuovo Reddito di cittadinanza: ecco i requisiti

In principio il Governo Meloni aveva studiato due diversi sussidi: uno per i nuclei familiari composti da persone in grado di lavorare e di età compresa tra i 18 e i 59 anni; l’altro- l’assegno di inclusione, appunto – solo per quei nuclei familiari composti da minori, persone con più di 60 anni o disabili. Questi ultimi sono considerati, infatti, soggetti non occupabili. Ma il Senato ha cambiato tutto.

Cosa cambia col nuovo reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza le nuove regole ufficiali – Voxnews.it

A Palazzo Madama è stato deciso che era giusto estendere il beneficio anche a famiglie composte da persone occupabili, cioè in grado di lavorare, ma che hanno un Reddito annuo non superiore a 6000 euro. Pertanto anche persone giovani e in grado di lavorare ma che versano in condizioni particolarmente svantaggiate avranno diritto all’assegno di inclusione il cui importo è uguale a quello del Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese più eventuali 280 euro per chi vive in affitto. Il beneficio verrà erogato per 18 mesi e sarà rinnovabile per altri 12.

Importanti novità anche per i genitori che percepiranno il sussidio. Inizialmente il Governo aveva stabilito che una persona in grado di lavorare si sarebbe dovuta iscrivere su un’apposita piattaforma per ricevere le offerte di lavoro e che nessuna offerta di lavoro poteva essere rifiutata altrimenti avrebbe perso l’aiuto.

Il Senato, invece, ha stabilito che se in una famiglia ci sono bambini con meno di 14 anni, è possibile rifiutare un’offerta di lavoro anche a tempo indeterminato se comporta un allontanamento da casa superiore a 80 km e se comporta un viaggio sui mezzi pubblici superiore a 120 minuti. La strada intrapresa dall’Esecutivo è decisamente più morbida rispetto alla linea tenuta in campagna elettorale.

Giorgia Meloni è sempre stata ostile a misure ritenute assistenzialiste come il Reddito di cittadinanza. Tuttavia, forse gli aumenti spropositati dei prezzi, delle bollette e degli affitti, potrebbe aver spinto il Governo verso una direzione meno intransigente.

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