Riforma pensioni e riscatto laurea: tutte le novità dal governo che stravolgono lavoratori e pensionati

Dalle pensioni alla possibilità di riscattare gli anni universitari: dal Governo in arrivo grandi novità. Vediamo i dettagli.

Importanti novità da parte del Governo per quanto riguarda le pensioni. I cambiamenti più importanti riguarderanno non tanto i pensionati quanto chi andrà in pensione nei prossimi anni. Analizziamo nel dettaglio cosa accadrà.

Riforma delle pensioni
Dal Governo grandi novità per le pensioni -(Ansa foto)- Voxnews.it

In Italia l’età pensionabile è stata fissata, dalla legge Fornero, a 67 anni con almeno 20 di contributi. Un’età pensionabile spostata così in avanti non piace ai lavoratori che si vedono costretti a timbrare il cartellino fino a quasi settant’anni, e non piace nemmeno ai giovani che non riescono a inserirsi in modo stabile nel mondo del lavoro.

Il Governo Meloni ha dichiarato fin da subito che uno dei suoi principali obiettivi è proprio il superamento della legge Fornero entro la fine di questa legislatura. Mandare prima in pensione i lavoratori favorirebbe certamente il ricambio generazionale nelle aziende e nelle attività produttive e commerciali nonché nel mondo della scuola. Tuttavia l’Europa continua a ripetere che la legge Fornero è l’unica in grado di garantire la stabilità economica del nostro Paese e che senza rischia di esplodere una vera e propria “bomba” nelle casse statali.

Pensioni: ecco cosa cambierà

La riforma delle pensioni non vedrà la luce tanto presto per mancanza di risorse economiche. Il Governo vorrebbe introdurre Quota 41 per tutti ma i punti interrogativi circa la concreta fattibilità di questa misura sono ancora troppi. Le forme di prepensionamento al momento non mancano ma non è escluso che alcune vengano cancellate a breve per contenere gli esodi.

Pensioni, novità
Novità riguardo le pensioni/ Voxnews.it

Il premier Giorgia Meloni, nei giorni scorsi, ha puntualizzato che è obiettivo del suo Esecutivo tutelare i giovani con carriere discontinue. Tutelarli significa, principalmente, garantire loro un assegno previdenziale almeno sufficiente a sopravvivere dignitosamente. Per questo sta prendendo sempre più piede l’idea di facilitare il riscatto degli anni universitari ai fini dei contributi. Ricordiamo, infatti, che le pensioni dei giovani – e di tutti coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995- saranno calcolate interamente con il sistema contributivo puro. Pertanto saranno fondamentali i contributi versati.

Non solo: il presidente del Consiglio ha spiegato che è necessario iniziare a pensare a forme di incentivi e di agevolazioni fiscali per chi ricorre alle pensioni integrative con gli istituti di credito o con le assicurazioni. Questo da un lato consentirebbe ai contribuenti di avere assegni pensionistici più ricchi e, dall’altro lato, darebbe maggiore respiro alle casse dello Stato.

È stato, inoltre, istituito un osservatorio presso il Ministero del Lavoro per il monitoraggio della spesa previdenziale. Va da sé che, molto probabilmente, alcune forme di pensione anticipata potrebbero venire cancellate o potrebbero diventare più stringenti i requisiti per accedervi come già è successo a Opzione donna che, al momento, si rivolge unicamente a tre categorie di lavoratrici: caregiver, dipendenti di aziende in crisi e invalide con una percentuale non inferiore al 74%.

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