Un team di scienziati sta lavorando a una sorta di superbanana che potrebbe trasformarsi in un super alimento e salvare molte vite.
L’assunzione di vitamine e sali minerali quotidiana è indispensabile in tutte le fasce d’età e a prescindere dalla latitudine geografica in cui si vive. Ma a volte riuscire a incamerare tutto quello di cui si ha bisogno non è facile.
E le carenze di vitamine hanno conseguenze anche molto gravi sulla salute generale del corpo. Basti pensare per esempio a quello che succede in caso di una carenza importante di potassio. Se questo sale minerale manca si possono arrivare ad avere conseguenze anche di carattere cardiaco. Allo stesso modo la mancanza di vitamine genera situazioni per cui il corpo non è in grado di lavorare bene né di contrastare le malattie.
E proprio contro una di queste carenze un gruppo di scienziati ha deciso di tentare la strada della ingegneria genetica applicata alla frutta creando una superbanana che potrebbe salvare moltissime persone. Ecco che cos’è il progetto Banana21.
Il progetto Banana21, la superbanana per salvare i bambini
In alcune parti del mondo soprattutto nell’Africa subsahariana e nel Sud-est asiatico una delle situazioni più pericolose, in particolare nei primi anni di vita, è la carenza di vitamine. Nello specifico si registrano ogni anno migliaia di decessi entro i primi sei anni di vita proprio a causa della mancanza di vitamina A. Le conseguenze più gravi della carenza di questa vitamina comprendono il deterioramento della vista fino alla cecità e una crescita anomala e inferiore alla media.
Ma la mancanza di vitamina A porta anche il corpo dei bambini a non riuscire ad affrontare bene alcune malattie che diventano così mortali. Ma da un team di scienziati dell’Uganda arriva una speranza sotto forma di una superbanana, la Banana21. Un progetto da 11 milioni di dollari di investimenti e che ha creato un OGM con una quantità superiore alla media di vitamina A.
Non è la prima volta che gli scienziati lavorano sulle banane ma è la prima volta che la modifica del codice genetico di questo frutto avviene non per creare colture resistenti ma per creare frutti migliorati. Tutto quello che manca adesso è l’approvazione da parte delle autorità ugandesi che dovrebbero a tale scopo eliminare il divieto che vige nel Paese per l’introduzione e l’utilizzo di colture geneticamente modificate.